Vestigia imponenti al centro del deserto siriano, a metà strada fra il Mediterraneo e l’Eufrate…

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Territorio arido, rocce laviche e dune sabbiose: è il deserto siriano.

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I cammelli si aggirano fra i resti di arenaria, marmo e granito…

E’ Palmira (in arabo Tadmur), nell’antichità grande snodo commerciale sulla via della seta.

Fra il I e il III secolo d.C. fu un centro florido, grazie all’abbondanza delle sorgenti di acqua che consentivano alle carovane la traversata del deserto dal medio Eufrate alla Siria.

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Il sito archeologico di Palmira è a 240 km a nord-est di Damasco, in Siria.

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I resti della città si estendono per oltre 1,5 km su una pianura sabbiosa, accanto a un’oasi ricca di palme.

Quando i crociati giunsero in Terra Santa la città, un tempo fra le più ricche del Vicino Oriente, era da secoli in rovina.

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Di impronta ellenistico-romana, Palmira aveva nell’imponente via colonnata il centro del suo immenso potere.

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Su entrambi i lati della strada giacciono le vestigia di negozi, mercati, templi, fontane e terme.

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Appena oltre la città si trova la Valle delle Tombe.

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La vasta necropoli è dominata da sepolcri a torre con pianta quadrata, che si innalzano fino a cinque piani.

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Gli interni sono riccamente decorati e ogni loculo è coperto da una lastra di calcare che riporta in rilievo  le immagini dei defunti.

Lo splendore della città, garantito da uno status di relativa autonomia all’interno dell’impero romano, cessò con la fine del regno di Zenobia, nel 272 d.C. Da allora Palmira decadde rapidamente.

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Zenobia, regina di Palmira dal 267 al 272 d.C.

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La città fu parzialmente ricostruita sotto Diocleziano; nel 528 Giustiniano ne ripristinò le mura.

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Nel 638 Palmira fu conquistata dagli Arabi e circa un secolo dopo, nella lotta per il califfato, fu rasa al suolo per ordine dell’ultimo sovrano omayyade.

L’edificio più imponente di Palmira è il Tempio di Baal, il dio babilonese venerato come signore dell’universo e creatore del mondo.

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Il Tempio di Baal è quasi completamente in rovina: restano l’area sacrificale e parte di uno dei colonnati.

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Entro le massicce mura di pietra c’era un cortile colonnato con al centro un’area sacrificale.

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L’Arco monumentale si affaccia sulla via principale, che era colonnata per l’intera lunghezza (1,2 km).

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L’edificio meglio conservato del sito è il teatro del II secolo d.C., che ha un fondale permanente e una platea semicircolare con 30 file di sedili.

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Arte greco-romana, tradizioni locali e influssi di matrice persiana si intrecciano nella cultura figurativa di Palmira.

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Sulla collina che si affaccia sulla valle il colore dorato di Palmira vira verso tonalità bronzee, quando il sole tramonta sul deserto un tempo silenzioso.

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Almeno dal 2011 la Siria è teatro di feroci scontri fra forze armate di opposte fazioni.

A causa dell’elevata pericolosità, le Autorità sconsigliano di compiere viaggi in Siria. Per verificare gli avvisi sulla sicurezza consultate il sito di Viaggiare Sicuri.